Lo smartphone ai tempi della crisi

Tra tutti i pregi e i difetti che vengono attribuiti agli italiani, c’è la particolare caratteristica di sapersi adattare a tutto e soprattutto alle situazioni più avverse.

Questa volta, però, ci hanno battuto in quanto da oltre Manica viene un’iniziativa semplice ma al tempo stesso efficace in questo periodo di crisi.

Una nota compagnia telefonica internazionale (V per …) ha introdotto un po’ di tempo fa in Gran Bretagna il piano tariffario Nearly New. La grande novità che rappresenta Nearly New sta nel fatto che ai clienti insieme ad un piano tariffario per la navigazione web e altro, viene proposto l’acquisto di smartphone usati. Tali smartphone ovviamente sono in buone condizioni e tra l’altro, vengono venduti con un periodo di garanzia da 1 a 2 anni. È una piccola rivoluzione: invece di incentivare un consumismo sempre più sfrenato si adotta la pratica del recupero di beni ancora funzionanti. Tali beni reimmessi sul mercato sono anche dei potenziali rifiuti che non andranno a finire nelle discariche o peggio dispersi chissà dove.

Bisogna dire che Nearly New è stata realizzabile grazie ad una promozione di altro tenore che consentiva di avere con se uno smartphone di ultima generazione per un periodo limitato e in seguito restituirlo per averne un altro più recente. Per questo la compagnia ha avuto a disposizione molti cellulari per lo più in perfette condizioni.

Un’altra storia, ma di altro genere, vede protagonista la stessa compagnia telefonica in Spagna. A causa del crollo vertiginoso delle vendite di cellulari e del numero crescente delle disattivazioni di schede sim, la compagnia ha dovuto mettere in cassa integrazione con possibilità di licenziamento 900 dipendenti su 4300.

Da questi due episodi si capisce l’importanza che il cellulare ha assunto nelle esistenze della popolazione mondiale. Se da un lato diviene sintomo e aggravante della crisi di un Paese, dall’altro viene usato come volano dell’economia.

Allora è lecito chiedersi se usando la vendita di un prodotto, hi-tec o no, si può far ripartire anche economie molto deboli come quelle dei Paesi in via di sviluppo. Può darsi che sia una considerazione piuttosto azzardata ma se si pensa al ruolo chiave giocato da Internet nella primavera araba non si può essere molto scettici. D’altronde con un cellulare con una batteria dotata di ampia autonomia, robustezza e resistenza verso urti, cadute e umidità anche persone in condizioni economiche non molto favorevoli potrebbero possederne uno. Se poi si aggiunge un piano tariffario molto più accessibile(se non, in alcuni casi, gratuito) e connessione wi-fi libera si ha proprio tutto quello che serve per dare a tutti la possibilità di avere uno smartphone .

Al di la degli aspetti economici, questa sarebbe una modalità innovativa e potente di uguaglianza e partecipazione, nonché un modo per alleviare il divario dovuto al reddito. Tuttavia si potrebbe correre il rischio di accrescere il consumismo e creare ulteriori disagi dovuti all’introduzione di nuovi bisogni. Ma stando al caso di Nearly New si è capito che l’alternativa alla società dei consumi esiste ed è più che mai attuale.

Basta solo andare oltre gli schemi prefissati e saper osare. Facciamolo insieme.