Email: oltre trent’anni di @ su internet
Scrivere, si sa, non è più la stessa cosa ai giorni nostri.
Invece di scrivere lunghe missive ad amici o parenti lontani e poi recarsi ad un ufficio postale per imbucarle, c’è l’email così semplice, così veloce e soprattutto senza la necessità di francobolli e buste.
Ma da quanto tempo è stata introdotta l’email? Già nel lontano 1971 l’ingegnere informatico Ray Tomlinson inviò un messaggio di testo (molto simile ad una e-mail) attraverso ARPANET (la rete antesignana di internet).
Sette anni dopo Shiva Ayyadurai, appena quindicenne, spedì attraverso internet la prima email. Sempre a lui dobbiamo l’introduzione del protocollo SMTP che permette di organizzare e suddividere le e-mail attraverso cartelle come posta in arrivo, cestino, ecc.
Insomma l’email ha poco meno di quarant’anni e sembra non dimostrarli affatto.
Bisogna dire che sino a pochi anni fa spedire un’email era forse uno dei metodi di comunicazione preferiti dai navigatori. Oggi l’uso della posta elettronica non è più tanto preminente in quanto tra siti e programmi di messaggistica istantanea e soprattutto per via dei social network l’uso dell’email è stato particolarmente ridimensionato.
Tale tendenza è molto più evidente tra i più giovani che spesso passano il loro tempo di navigazione esclusivamente visitando siti di social network.
Paradossalmente una garanzia per l’uso (anche se saltuario) dell’email sono proprio i social network in quanto per poter accedere è necessario avere un indirizzo di posta elettronica valido; in più il metodo standard per reimpostare la propria password è proprio attraverso un messaggio di posta elettronica.
Insomma anche se in leggero declino, l’email rimane un aspetto imprescindibile della nostra vita virtuale soprattutto perché il suo uso è richiesto in ambiti molto diversi.
Si va dalle trattative dell’e-commerce sino all’iscrizione per l’università, passando per la trascrizione del proprio indirizzo email sul curriculum vitae.
Si capisce che l’uso dell’email deve essere consapevole e responsabile. Inoltre è necessario adottare politiche di protezione adeguate come l’uso di password abbastanza complesse e soprattutto di meccanismi di recupero password non accessibili a utenti non autorizzati. In particolare se ci si connette ad computer usato da più persone è opportuno non memorizzare la propria password e non usare programmi per la ricezione di e-mail.
Se non si adottano le precauzioni suddette si può incorrere nel furto della propria identità virtuale con conseguenze anche molto serie.
All’uso dell’email è legato un altro fenomeno particolare: lo Spam. Un messaggio viene definito spam quando è indesiderato. Spesso i messaggi spam contengono annunci pubblicitari non richiesti ed inopportuni, catene di sant’Antonio e altri tentativi di frode. Spesso dietro l’invio di messaggi spam ci sono vere e proprie organizzazioni criminali.
La posta elettronica è un dato privato a tutti gli effetti e quindi tutelato dalla legge.
Il Garante della privacy afferma che la posta elettronica deve avere la stessa tutela di quella ordinaria. È quindi obbligatorio accertarsi del consenso degli utenti prima di utilizzare il loro indirizzo di posta elettronica per qualsiasi scopo.