E-commerce: la piccola rivoluzione del commercio

Dire che internet è “solo” una grande miniera di conoscenza e file di vario tipo non è corretto, infatti connettendoci spesso utilizziamo la rete per metterci in contatto con i nostri amici e tanto altro ancora. Una delle attività che si sta sempre più diffondendo è l’e-commerce.

L’e che? Vi starete chiedendo. E-commerce in italiano vuol dire commercio elettronico ossia l’insieme di tutte le trattative commerciali che si svolgono attraverso la rete.

Nella quasi totalità dei casi tali scambi commerciali si svolgono tramite siti ad hoc. Uno dei primi siti di e-commerce divenuto famoso in Italia fu e-bay che oggi contiene centinaia di migliaia di annunci da persone di tutto il mondo riguardanti prodotti nuovi ed usati. E-bay non è l’unico sito di e-commerce ma ce ne sono diversi e alcuni specializzati su determinate categorie di prodotti. Oggigiorno il più eminente dei siti di e-commerce è Amazon. Esso è, per certi versi, incredibile: contiene milioni di articoli che vanno dai film ai libri passando per i giocattoli e soprattutto fornisce ai suoi utenti delle raccomandazioni ossia dei consigli sugli acquisti particolarmente accurati.





L’opinione di molti è che l’e-commerce stia gradualmente soppiantando il commercio tradizionale: secondo alcuni, ad esempio, la chiusura di molti punti vendita del colosso Blockbuster sarebbe da imputare all’ascesa di Amazon. Personalmente non condivido tale affermazione in quanto ci sono ambiti nei quali il commercio elettronico si rivela poco opportuno. È il caso di vestiti, scarpe e simili: quante volte vi è capitato di richiedere ad un negoziante un paio di scarpe con un certo numero e poi scoprire che non vi calzano affatto? Ecco un motivo per cui il commercio elettronico non potrà mai sostituirsi completamente al commercio tradizionale.

Il commercio elettronico richiede, nel caso di trattative fra due privati, una dose di fiducia molto grande e il possesso di carte prepagate: molta gente teme che utilizzando la propria carta di credito su internet si esponga al rischio di furto di dati o possa essere frodata, il che è meno difficile di quanto si pensi. Inoltre molta gente non ha la possibilità di accedere ad internet e perciò l’e-commerce non può essere fruito.

C’è anche da considerare il fattore psicologico di una transazione commerciale: è un’esperienza a tutti nota la gratificazione ottenuta in seguito al possesso istantaneo dell’oggetto appena acquistato e questo elemento non marginale, con l’e-commerce, viene totalmente a mancare. L’arrivo di un prodotto, infatti, può richiedere diverse settimane; in più ci si priva totalmente del rapporto umano con il venditore e gli altri clienti.

Bisogna dire che nell’ultimo periodo si assiste ad una trasformazione dell’e-commerce. Innanzitutto si basa maggiormente sul rapporto diretto tra venditore e acquirente, i quali si scambiano mail, foto dell’articolo e spesso si incontrano di persona ritornando così al commercio tradizionale.

È il caso di siti come subito.it e la sezione dedicata agli annunci di ebay, in cui un generico utente può inserire un annuncio riguardante un articolo che intende vendere oppure di un articolo che cerca; non mancano le proposte e le richieste di lavori e collaborazioni.

In più su siti come e-barty e barattopoli si pratica il baratto: un utente inserisce un annuncio su un oggetto che possiede e indica con che cosa intende scambiarlo.

Tra l’altro è sempre più frequente incontrare luoghi di villeggiatura in cui si offre vitto e alloggio in cambio di cibi tipici e piccoli lavoretti.

Un mirabile esempio di come progresso e tradizione vadano a braccetto.

Non resta che invitarvi a provare l’e-commerce, però attenzione: non è il paese dei balocchi ma un mare pieno di squali!